Abito tradizionale

Espressione ancora viva dell’identità sarda, gli abiti tradizionali in uso nei vari paesi rappresentano il perpetuarsi delle radici culturali di un popolo. Esibiti con entusiasmo durante le occasioni di festa, ognuno di essi offre peculiarità, fogge e colori variabili che contribuiscono a definire il mestiere e lo stato sociale di chi lo indossa.

Nel paese di Mogoro l’abito maschile ha mantenuto una foggia antichissima, documentato anche dai reperti bronzei nuragici, che dimostrano le tipologie del vestiario soprattutto indossato dai ceti medi e dai pastori. L’abito femminile, invece, ha subito profonde innovazioni per l’adeguamento nel tempo alla psicologia femminile. Il commercio esercitato nell’isola da stranieri e forestieri che esponevano nei mercati e nelle fiere le diverse stoffe e mercanzie e, negli ultimi tempi, i negozi, hanno determinato nuove mode. Le donne sarde, attratte dalla ricchezza e dalla bellezza dei tessuti alla moda, li utilizzavano per dare risalto alla loro figura prendendo esempio dalle fogge spagnole, pisane, genovesi e, con l’avvento dei Savoia, anche dai costumi piemontesi. Gli antichi abiti tradizionali di Mogoro quindi non sono altro che un compromesso fantasioso di fogge e stoffe.

Mancando le stoffe utilizzate in passato, attualmente per il confezionamento degli abiti è stato necessario arrivare ad un compromesso, sempre nel rispetto dei modelli più rappresentativi, soprattutto della gonna, dove il panno nero ha sostituito l’orbace ed è resa ancor più ricca da una bordatura in broccato verde e rosso a fiorami.